Cos’è il Proof of Importance (PoI)?
Introdotto da NEM (XEM) nel 2015, il meccanismo di consenso Proof of Importance (PoI) mira a risolvere due svantaggi predominanti del sistema Proof of Stake (PoS):
- I ricchi diventano sempre più ricchi — Nel meccanismo PoS, maggiore è lo stake, maggiori sono le probabilità di aggiungere un blocco. Ergo, quanto più capitale ha un partecipante, tanto maggiore è il suo potenziale per ricevere una ricompensa.
- Incentivo a non utilizzare — Il sistema PoS concede priorità agli importi dei partecipanti, un design spesso etichettato controproducente, in quanto incentiva gli utenti a mantenere bloccate le proprie criptovalute invece di utilizzarle.
L’algoritmo di consenso PoI risolve questi due problemi assegnando un “punteggio d’importanza” ai miner (noti come ‘mietitori di blocchi’) sulla rete. Un punteggio PoI superiore significa che la rete e i suoi utenti hanno una maggiore fiducia in un determinato miner per convalidare e minare nuovi blocchi. Pertanto, un miner con un punteggio maggiore ha una maggiore possibilità di selezione.
Come funziona il Proof of Importance (PoI)?
A differenza del PoS, l’algoritmo PoI tiene in considerazione vari fattori oltre al semplice numero numero di token detenuti; calcola anche da quanto tempo questi token si trovano sul wallet digitale, insieme ad altri parametri. A seconda dell’implementazione, solo i token detenuti per un certo periodo predefinito sono considerati ‘maturati’; e solo i token maturati vengono utilizzati per determinare il ‘punteggio d’importanza’.
L’algoritmo PoI privilegia tre fattori:
- Utenti con transazioni regolari. Questo incentiva la circolazione dei token anziché l’accumulo.
- Dimensione della transazione. L’algoritmo PoI tiene in considerazione l’importo totale della transazione.
- Frequenza delle transazioni. L’algoritmo favorisce gli utenti attivi con transazioni frequenti rispetto a quelli che sono meno attivi.
Un esempio di un algoritmo di consenso PoI è NEM (XEM).
