Un hard fork di una blockchain è una cambiamento significativo o un aggiornamento del protocollo che non è retrocompatibile con la versione precedente. Ciò significa che i nodi (computer della rete) che eseguono la versione precedente del software non potranno più partecipare alla nuova blockchain, provocando una separazione permanente tra le due versioni.
Un hard fork avviene quando gli sviluppatori introducono modifiche fondamentali alle regole del protocollo della blockchain, tale da creare una nuova versione della stessa. Ciò potrebbe includere modifiche alla dimensione del blocco, alle regole di validazione delle transazioni o negli algoritmi di consenso.
Dopo un hard fork, le due blockchain risultanti diventano incompatibili: i nodi che restano sulla vecchia versione non riconoscono quella nuova, e viceversa. Ne consegue una scissione definitiva, con due blockchain indipendenti.
Queste blockchain parallele condividono la stessa storia fino al punto del fork ma divergono dopo la separazione, ciascuna con la sua propria storia, dati e regole di transazione, oltre a community, miner/validatori, sviluppatori e casi d’uso distinti. Gli hard fork sono spesso adottati per risolvere divergenze ideologiche (ad esempio in merito alla scalabilità) o per far fronte a gravi problemi di sicurezza, a differenza dei soft fork, che sono aggiornamenti retrocompatibili.
In alcuni casi, un hard fork dà origine a una nuova criptovaluta. Esempi noti includono Bitcoin Cash (BCH), nato aumentando la dimensione dei blocchi di Bitcoin a 32 MB, ed Ethereum Classic (ETC), che ha mantenuto la chain originale dopo che Ethereum ha annullato un hack da 60 milioni di dollari nel 2016.