Byzantine Fault Tolerance (BFT)


Cosa è la Byzantine Fault Tolerance (BFT)?

La Byzantine Fault Tolerance (BFT) indica la capacità dei sistemi di calcolo distribuito di sopportare e gestire i guasti. Il termine ha avuto origine dall’ipotetico fenomeno noto come problema dei generali bizantini. Descrive una situazione in cui, per evitare il guasto di un sistema distribuito, gli operatori del sistema devono concordare la stessa strategia.

L’obiettivo del meccanismo BFT è quello di difendere una rete da un guasto di sistema. In caso di reti peer-to-peer (P2P), come la blockchain, le transazioni sono ritenute valide solo se un gruppo di nodi è d’accordo. Per raggiungere il consenso, ogni rete blockchain implementa il proprio meccanismo di consenso che determina le regole.

Ad esempio, Bitcoin utilizza l’algoritmo di consenso noto come Proof of Work (PoW), dove i miner competono tra loro per risolvere complessi problemi matematici. Una volta risolta l’equazione, il primo miner ha il diritto di aggiungere un blocco di transazioni alla blockchain e viene premiato con nuovi BTC, l’asset nativo di Bitcoin. È attraverso l’uso di questo meccanismo di consenso che una rete diventa Byzantine Fault Tolerant.

Secondo il sistema BFT, fintanto che almeno due terzi dei nodi all’interno di una rete funzionano correttamente, la rete continuerà a operare. Di conseguenza, il sistema BFT riduce significativamente i rischi di guasti dei nodi e di attacchi dannosi.

Punti chiave

Byzantine Fault Tolerance (BFT) è la capacità di un sistema distribuito di continuare a operare in caso di guasti ai nodi o di un attacco malintenzionato.

Parole correlate