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Cambiamenti normativi nel mondo crypto nel 2025

Scopri come la regolamentazione delle criptovalute sta prendendo forma negli Stati Uniti, nell’UE e in Asia, coprendo stablecoin, exchange, DeFi e ETF nella corsa verso framework regolatori maturi.

Punti chiave

  • Gli Stati Uniti hanno adottato un approccio favorevole alle criptovalute, con una nuova leadership alla Securities and Exchange Commission (SEC) e l’approvazione di leggi storiche da parte della Camera dei rappresentanti.
  • L’Unione Europea guida l’armonizzazione normativa grazie al framework unificato Markets in Crypto-Assets (MiCA).
  • L’Asia emerge come hub globale per le criptovalute: Paesi come Singapore e Hong Kong stanno introducendo sistemi di licenze completi per attrarre capitale e innovazione.
  • Gli ETF crypto stanno guadagnando slancio a livello mondiale, con approvazioni in crescita per prodotti legati ad altcoin e un interesse sempre maggiore da parte degli investitori.

Introduzione alla regolamentazione delle criptovalute

Un tempo dominato da ambiguità, frammentazione e approcci basati principalmente sull’applicazione delle regole, il panorama normativo globale sta ora virando verso chiarezza, coordinamento e, almeno in alcune aree, collaborazione.

Con la maturazione dell’industria delle criptovalute, governi e autorità stanno affinando il loro approccio e ridefinendo i propri ruoli per essere più aperti alle tecnologie blockchain e crypto.

In questo articolo analizziamo come la regolamentazione sta evolvendo nelle principali giurisdizioni — Stati Uniti, Unione Europea e Asia — e in settori chiave dell’ecosistema crypto: stablecoin, exchange, finanza decentralizzata (DeFi) e il mondo in espansione degli ETF crypto.

Stablecoin: dall’innovazione agli istituzionali

Un tempo penalizzate dallo stigma legato al de-pegging di USDT e al crollo di Terra nel 2022, le stablecoin hanno compiuto grandi passi verso la legittimità, grazie a normative chiare.

Stati Uniti

Nel 2025, il Congresso statunitense ha approvato leggi specifiche sulle stablecoin, tra cui STABLE e GENIUS Acts. Il Presidente Donald Trump ha inoltre emesso l’ordine esecutivo “Strengthening American Leadership in Digital Financial Technology”.

Queste iniziative mirano a:

  • Definire legalmente i pagamenti in stablecoin.
  • Richiedere una copertura di riserve 1:1.
  • Imporre obblighi di trasparenza e audit.
  • Favorire lo sviluppo e la crescita di stablecoin legittime garantite in dollari.

Le linee guida di marzo 2025 dell’Office of the Comptroller of the Currency (OCC) hanno ulteriormente autorizzato le banche nazionali a detenere depositi da usare come riserve per determinate stablecoin, aprendo di fatto le porte all’ingresso degli istituti tradizionali nel settore.

A luglio 2025, il GENIUS Act è stato firmato dal Presidente Trump, diventando il primo quadro normativo federale completo degli Stati Uniti per la regolamentazione delle “payment stablecoins”.

I requisiti principali includono una copertura di riserve al 100% con asset liquidi di alta qualità, come dollari USA e Treasury a breve termine, obblighi rigorosi di disclosure pubblica, protezioni esplicite in caso di fallimento per i detentori di stablecoin, conformità stringente alle norme anti-riciclaggio secondo il Bank Secrecy Act.

Unione Europea

Sotto il framework Markets in Crypto-Assets (MiCA), le stablecoin sono classificate come e-money tokens (EMT) o asset-referenced tokens (ART), entrambe soggette a rigorosa copertura di riserve e limiti sui valori delle transazioni. L’UE impone audit regolari e obblighi di disclosure operativa, creando un quadro regolatorio comune che riduce gli ostacoli nei pagamenti transfrontalieri.

Asia

Singapore e Hong Kong guidano lo sviluppo delle stablecoin in Asia. Singapore ha rilasciato oltre 30 licenze Major Payment Institution (MPI) legate alle operazioni con stablecoin.

Hong Kong sta invece progettando linee guida specifiche per le stablecoin, in parallelo al suo regime più ampio per i Virtual Asset Service Provider (VASP). Anche Vietnam e Thailandia stanno avanzando con progetti pilota per integrare le stablecoin nei flussi finanziari domestici.

Le stablecoin stanno evolvendo da infrastrutture di mercato grigio a pilastri centrali della finanza digitale, con i regolatori che mirano a garantire responsabilità e trasparenza senza soffocare i casi d’uso.

Exchange centralizzati: custodi sotto nuove regole

Gli exchange centralizzati (CEX), considerati i principali punti d’ingresso nell’economia crypto, si stanno adattando a standard regolatori più maturi, soprattutto per quanto riguarda licenze, custodia e conformità a Know Your Customer (KYC) e anti-riciclaggio (AML).

Stati Uniti

Sotto la guida del nuovo presidente della Securities and Exchange Commission (SEC), Paul Atkins, la Commissione sta collaborando con il Congresso e la Commodity Futures Trading Commission (CFTC) per stabilire regolamenti per gli exchange di criptovalute negli Stati Uniti tramite il FIT21 Act.

La posizione dell’OCC supporta inoltre modelli di partnership tra banche ed exchange, permettendo alle aziende di offrire servizi di custodia crypto direttamente.

Il Digital Asset Market CLARITY Act, approvato dalla Camera a luglio 2025, prevede registrazione doppia presso SEC e CFTC, periodi provvisori di conformità per entità centralizzate, separazione della custodia e protezioni dei clienti in stile BSA.

Unione Europea

Il framework MiCA ha introdotto il principio del passporting: un fornitore di servizi crypto autorizzato in uno Stato membro può operare in tutti gli altri Paesi UE. Ciò semplifica la complessità delle licenze, ma aumenta gli standard di conformità.

La Autorità bancaria europea (EBA) e la Autorità europea per i mercati finanziari (ESMA) monitorano congiuntamente la resilienza operativa, l’abuso di mercato e la protezione degli utenti negli exchange autorizzati.

Asia

Hong Kong e Singapore hanno rilasciato licenze specifiche:

  • Hong Kong: oltre 10 licenze approvate per piattaforme di trading di asset virtuali (VATP).
  • Singapore: le modifiche al Financial Services and Markets Act (FSMA) obbligano ora tutti gli exchange locali e quelli esteri che servono clienti di Singapore a ottenere una licenza presso la Monetary Authority of Singapore, chiudendo il precedente “accesso estero” e stimolando nuovi investimenti in compliance.
  • Vietnam, Thailandia e Filippine: sono in varie fasi di aggiornamento dei regimi per exchange centralizzati, spesso con periodi sandbox o licenze ibride.

A partire da giugno 2025, il FSMA aggiornato richiede a tutti i fornitori di servizi di token digitali (DTSP), inclusi gli exchange esteri che servono residenti a Singapore, di ottenere una licenza locale.

Le operazioni non autorizzate sono soggette a pesanti sanzioni finanziarie. Le riforme vietano inoltre l’utilizzo di carte di credito per l’acquisto di criptovalute e stabiliscono requisiti minimi di capitale per gli exchange.

Finanza decentralizzata (DeFi): una sfida per la regolamentazione

A causa della natura decentralizzata della DeFi, questo settore continua a rappresentare uno dei maggiori enigmi regolatori.

Stati Uniti

Le sanzioni contro Tornado Cash e i dibattiti sulla responsabilità delle DAO (Decentralized Autonomous Organization) hanno avviato una spinta per applicare le leggi finanziarie esistenti ai protocolli decentralizzati. Tuttavia, invece di interventi drastici, sono stati trovati compromessi, con proposte per registrazioni front-end, disclosure a livello di protocollo e integrazioni verificabili di KYC.

Trump e la SEC hanno ridotto le azioni aggressive contro i progetti DeFi, privilegiando invece una regolamentazione consultiva tramite la nuova Crypto Task Force. Ad esempio, Trump ha recentemente firmato una risoluzione per annullare gli obblighi di reporting degli asset digitali da parte dei broker DeFi.

Unione Europea

Sono in corso discussioni su MiCA 2.0, che si prevede includerà disposizioni specifiche per la DeFi. Per ora, l’UE considera la maggior parte delle app DeFi come non autorizzate, a meno che non presentino una componente di governance centralizzata o un collegamento fiat on/off-ramp. Il dibattito europeo si sviluppa anche attorno a temi come l’identità delle DAO, gli audit dei protocolli e l’informativa sui rischi per gli utenti.

Asia

Giurisdizioni come Singapore e Giappone stanno affrontando la DeFi tramite sandbox regolatori, mentre Hong Kong studia modelli di riconoscimento delle DAO. Cresce la consapevolezza che regolamentare la DeFi non significa necessariamente regolamentare il codice, quanto piuttosto le interfacce e le infrastrutture che la collegano al mondo reale.

ETF su criptovalute: verso un’integrazione piena nella finanza tradizionale

Gli ETF crypto rappresentano oggi la frontiera più visibile dell’integrazione tra il mondo delle criptovalute e la finanza tradizionale (TradFi) e il 2025 ha segnato progressi notevoli.

Stati Uniti

La SEC ha ricevuto richieste di approvazione per ETF oltre Bitcoin ed Ethereum, comprendendo Solana (SOL), XRP, Litecoin (LTC) e persino criptovalute meme come DOGE e TRUMP. Analisti e piattaforme di previsione come Polymarket indicano probabilità favorevoli all’approvazione delle principali altcoin.

Inoltre, la SEC ha ricevuto proposte per ETF con integrazione dello staking, ad esempio gli ETF ETH spot con modelli di creazione o rimborso in-kind, che consentono operazioni più efficienti. Queste proposte sono ancora in fase di revisione da parte della SEC.

Gli ETF Bitcoin ed Ethereum spot devono rispettare rigidi requisiti di custodia, trasparenza (ossia obblighi di informativa per gli investitori) e rendicontazione (ad esempio la pubblicazione giornaliera del valore patrimoniale netto).

Dal punto di vista fiscale, gli ETF sono tassati come le azioni, con i profitti dichiarati sui moduli IRS.

La SEC continua a valutare nuove funzionalità, tra cui i rimborsi in-kind e lo staking delegato all’interno degli ETF Ethereum.

Prospettiva globale

Hong Kong ha approvato i suoi primi ETF Bitcoin ed Ethereum spot, rafforzando la legittimità regionale.

L’Europa procede invece con maggiore cautela, nel quadro delle direttive MiFID e UCITS.

  • MiFID: l’aggiornamento della direttiva ha rafforzato la regolamentazione dei mercati finanziari e dei servizi di investimento nell’Unione Europea. Qualsiasi ETF crypto spot offerto in Europa deve rispettare gli stringenti requisiti di trasparenza, rendicontazione e tutela degli investitori previsti da MiFID II.
  • UCITS: questo quadro normativo europeo consente ai fondi comuni conformi di essere commercializzati in tutti gli Stati membri con un unico insieme di regole. Un ETF crypto deve risultare conforme a UCITS prima di essere offerto agli investitori retail, ciò implica rigorosi requisiti di diversificazione, liquidità e informativa.

Convergenza globale o frammentazione persistente?

Sebbene molte giurisdizioni si stiano allineando su principi fondamentali, tutela dei consumatori, conformità AML/KYC e trasparenza delle riserve, la frammentazione normativa rimane una realtà.

Tuttavia, il 2025 ha segnato un rinnovato coordinamento tramite organismi internazionali come il Financial Stability Board (FSB) e il G20. Nel luglio 2025, l’FSB ha formalmente invitato i Paesi del G20 a completare l’adozione dei quadri regolatori globali per le criptovalute entro la fine dell’anno, ponendo le stablecoin in cima all’agenda.

I ministri delle finanze del G20 hanno inoltre approvato nuovi sandbox transfrontalieri per prodotti tokenizzati, mentre il report di avanzamento della IMF-FSB Roadmap ha mostrato che la maggior parte dei Paesi membri è sulla buona strada verso un’armonizzazione dei processi di conformità e supervisione entro dicembre 2025.

Conformità abilitata dalla tecnologia

Dalla verifica dell’identità on-chain alle prove Zero-Knowledge (ZK proof) per gli standard AML, i regolatori stanno sempre più riconoscendo le soluzioni tecnologiche che consentono la supervisione preservando al contempo la privacy degli utenti.

La regolamentazione come vantaggio competitivo

Paesi come Singapore, gli Emirati Arabi Uniti e, potenzialmente, gli Stati Uniti, stanno posizionando la chiarezza normativa in materia di criptovalute come leva di attrazione per capitali e talenti. L’idea di regulatory arbitrage sta lasciando il posto a quella di regulatory magnetism: non più cercare le giurisdizioni più permissive, ma quelle più chiare e affidabili.

Conclusione: un quadro normativo in evoluzione per una classe di asset in maturazione

Il panorama normativo delle criptovalute nel 2025 riflette un settore che non è più definito dalla sua natura “emergente”, bensì dalla crescente integrazione istituzionale e da un’architettura giuridica sempre più solida. Gli Stati Uniti si sono riposizionati sotto una leadership favorevole alle criptovalute, l’Unione Europea ha armonizzato le operazioni grazie al quadro MiCA, e l’Asia si è affermata come regione con regolamentazioni orientate all’innovazione.

Anche diverse aree dell’ecosistema crypto stanno attraversando un profondo cambiamento. Le stablecoin sono sempre più accettate nelle infrastrutture di pagamento, gli exchange stanno evolvendo in on-ramp autorizzati, la finanza decentralizzata (DeFi) si avvicina al perimetro della finanza regolamentata, e gli ETF stanno offrendo agli investitori tradizionali un nuovo accesso ai mercati crypto.

La prima metà del 2025 potrebbe essere ricordata come il momento in cui le criptovalute sono entrate a pieno titolo nel mondo della finanza strutturata e riconosciuta dagli Stati.

Responsabilità personale

Tutti gli esempi elencati in questo articolo sono a solo scopo informativo. Non dovresti interpretare tali informazioni o altro materiale come consigli legali, fiscali, di investimento, finanziari, di cybersecurity o di altro tipo. Nulla contenuto nel presente documento costituisce una sollecitazione, raccomandazione, approvazione o offerta da parte di Crypto.com per investire, acquistare o vendere criptovalute, token o altri asset crypto. I rendimenti derivanti dall’acquisto e dalla vendita di criptovalute possono essere soggetti a tassazione, inclusa la tassazione sulle plusvalenze, nella tua giurisdizione. Qualsiasi descrizione dei prodotti o delle funzionalità di Crypto.com è meramente a scopo illustrativo e non costituisce approvazione, invito o sollecitazione.

Sebbene il termine “stablecoin” sia comunemente utilizzato, non vi è alcuna garanzia che l’asset mantenga un valore stabile rispetto all’asset di riferimento quando viene scambiato sui mercati secondari, né che la riserva di asset, se esistente, sia adeguata a soddisfare tutti i rimborsi.

I risultati passati non sono una garanzia o una previsione dei risultati futuri. Il valore delle criptovalute può aumentare o diminuire e tu potresti perdere tutto o una parte sostanziale del prezzo di acquisto. Quando valuti un asset crypto, è essenziale che tu faccia le tue ricerche e la tua due diligence per esprimere il miglior giudizio possibile, poiché qualsiasi acquisto sarà una tua esclusiva responsabilità.

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